Delusa da un’istituzione che avrebbe dovuto educare, non giudicare
Pubblicata: 28 maggio 2025
Dopo 4 anni difficili (abbiamo cambiato 22 professori, di cui 16/17 nelle materie di indirizzo), abbiamo deciso (insieme ad altri 5 studenti) a metà anno di cambiare scuola. Il Liceo Scientifico delle Scienze Applicate in questione si è rivelato un contesto rigido, poco accogliente e privo di un approccio pedagogico umano e consapevole. L’attenzione sembra essere rivolta esclusivamente alla performance e al rendimento (per avere un alto ranking nelle graduatorie tipo Eduscopio e altro), dimenticando completamente l’importanza della crescita personale, dell’ascolto e della motivazione.
La dirigente scolastica è apparsa assente e distante, quasi invisibile nella gestione quotidiana e nel supporto alle famiglie. Gli insegnanti, salvo rare eccezioni, sembrano più concentrati a giudicare che a comprendere. Le valutazioni, spesso pesantemente punitive, finiscono per mortificare e scoraggiare anche gli studenti più volenterosi. Chi ha difficoltà o ha bisogno di essere accompagnato con più attenzione, semplicemente viene lasciato indietro.
Ma ciò che ho trovato ancora più inaccettabile è il clima relazionale: freddo, impersonale, talvolta persino maleducato. Il personale di segreteria, in particolare, si è spesso rivolto a noi con toni scortesi e indisponenti. Nessuno spazio reale è stato dato al dialogo, al confronto o alla valorizzazione del percorso educativo individuale.
Una scuola dovrebbe essere un luogo in cui si coltivano talenti, non si soffocano. In cui ci si sente accolti, non giudicati. Questo, purtroppo, non lo è stato....