Nei Dsa è importante la diagnosi precoce

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La diagnosi precoce migliora le possibilità di risolvere un problema, questo è un principio sempre valido, in medicina come negli altri campi. Non è escluso nemmeno il mondo dei Dsa, ovvero i disturbi specifici dell’apprendimento.

Secondo i dati pubblicati sul sito Miur, il 2,9% degli studenti è interessato da una o più di queste manifestazioni. In fatto di valori assoluti, si tratta di 254.614 studenti.

Il disturbo più comune è la dislessia (42,5%) che porta a una difficoltà della lettura, seguito dalla disortografia (20,8%), discalculia (19,3%) e disgrafia (17,4%).

Questi disturbi sono certamente una difficoltà ma non un problema irrisolvibile e anzi, diventano riparabili se si individuano negli anni dell’elementari. Infatti, se scoperto precocemente, il bambino Dsa può essere sollecitato affinché impari a “organizzare “il suo cervello nel modo giusto, una testa che ragiona solo in maniera un po’ diversa ma non per questo sbagliata.

 

Se non si interviene in tempo, i bambini rischiano di trascinarsi dietro questo impedimento dal quale potrebbero scaturire stati di ansia, depressione e frustrazione, come registrato nel 60% dei casi. Questi disturbi si correggono con strumenti compensativi: per i disgrafici il computer dove trovano la tastiera con le lettere già pronte senza impegnare la loro energia per scriverle, audiolibri per i dislessici, la calcolatrice per i discalculici.

Questi disturbi durano tutta la vita e spesso i genitori si rivolgono a psicologi, mentre il sostegno dovrebbe partire dalla scuola. Il Miur ricorda che la legge 170 del 2010 ha introdotto la possibilità della certificazione per gli studenti con Dsa, e ha individuato una linea per garantire il diritto allo studio in tutte le sue forme. Con una direttiva del 2012 è stato poi inserito il concetto di “bisogno di linee educative speciali e della personalizzazione del percorso di studio”, cosiddetto Bes.

 

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