COVID-19: riapertura scuole

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L’emergenza Covid-19 ha lasciato dietro di sé una scia di dubbi e paure, sia nelle famiglie degli studenti italiani sia tra gli addetti ai lavori.

Una data sembra però definitivamente confermata, ed è quella del 14 settembre, giorno ufficiale di inizio lezioni, che riprenderanno, in presenza, nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione del virus. Solo in caso di motivi emergenziali si renderà necessario il ricorso alla Didattica digitale integrata.

Altra certezza è quella che riguarda l’utilizzo della mascherina, che sarà obbligatoria per il personale e per gli studenti, anche quando si è seduti al banco se non è possibile il distanziamento di un metro. Sono esclusi da questa misura i bambini al di sotto dei sei anni. Inoltre, non potrà accedere alla scuola chi manifesta sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°C.

Altro punto chiarito sembra essere quello che riguarda lo scoppio di un singolo caso all’interno di una scuola. L’Asl ha dichiarato che non basterà un singolo episodio di contagio per chiudere l’istituto ma verrà valutata la possibilità di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti. Il contagiato verrà immediatamente isolato e, il prima possibile, fatto rientrare al suo domicilio.

Ad ogni scuola verrà chiesto di nominare un referente Covid-19, che farà da anello di congiunzione con le Asl e verrà formato sulle procedure da seguire. La ministra ha espresso la sua personale soddisfazione per le risorse che sono state stanziate per la scuola, che potrà contare nell’immediato su 2,9 miliardi e sull’istituzione di un Help Desk nazionale, che collegherà direttamente il ministero ai bisogni delle scuole.

A pochi giorni dall’inizio della scuola sono però ancora molte le domande che attendono risposta. Tra le più preoccupanti c’è quella che riguarda la misurazione della febbre, ogni mattina, a tutti gli studenti, che inizialmente si era ipotizzata a carico del personale scolastico e che ad oggi invece è a carico delle famiglie.La temperatura sarà misurata a casa dai genitori e se supererà i 37,5 i ragazzi non potranno andare a scuola. Ma quali garanzie si avranno sul fatto che la procedura venga effettivamente rispettata da tutti?

Inoltre, cosa succede se in una scuola dovessero presentarsi più casi positivi al Covid 19?

Le famiglie si chiedono anche quali e quante scuole statali potranno garantire l’avvio scolastico in totale sicurezza.

L’aumento di positivi, registrato negli ultimi giorni, contribuisce ad alimentare il clima di incertezze e confusione col quale ci si avvia al nuovo anno scolastico.

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