Kids&Us: dal sogno di una mamma imprenditrice

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Cos’è Kids&Us?

Un network di scuole per l’insegnamento dell’inglese a bambini e ragazzi, presente in franchising con oltre 435 scuole in diversi Paesi del mondo, venti in Italia. I suoi numeri raccontano la fortuna di quest’idea: cento milioni di euro di fatturato complessivo all’anno, circa tremila professionisti come collaboratori e più di centotrentasette mila bambini e ragazzi come studenti.

Kids&Us viene fondato nel 2003 da Natàlia Perarnau Comajuncosa in Spagna, a Manresa. L’imprenditrice era già insegnante e dirigente di una scuola d’inglese, dove insegnava col metodo tradizionale. Alla nascita della figlia però, inizia a parlare in inglese alla piccola per dieci minuti al giorno scoprendo così che, in pochi anni, la bambina è in grado di capirla e di formulare anche delle semplici frasi in lingua.

Da qui Natalia inizia a studiare un nuovo metodo di apprendimento da destinare a giovanissimi studenti, più piccoli di quelli che in quel momento frequentavano la sua scuola.

Così nasce così Kids&Us, da una semplice intuizione: il progetto si sviluppa lentamente, con l’apertura inziale di una scuola nella città dove Natalia risiede.

Per finanziare il progetto e recuperare i soldi necessari per mantenere la struttura nascono i centri estivi Kids&Us, per sopperire al “periodo morto” dell’estate. Ma Natalia desidera far conoscere il suo metodo nel mondo e così, nel 2005, Kids&Us comincia ad espandersi, attraverso le licenze, e due anni dopo nascono le prime scuole in franchising.

Alle mamme che vorrebbero lanciarsi in progetti imprenditoriali, Natalia consiglia: “Senza alcun dubbio avviare e gestire un’attività comporta notevoli rinunce dal punto di vista personale e familiare. Ma ho capito anche che, sebbene il tempo trascorso con i nostri figli sia molto importante, è la qualità di questi momenti ciò che conta di più. Inoltre, mi rendo conto che la mia esperienza professionale ha trasmesso ai miei figli l’importanza di lottare per i propri sogni. I miei figli hanno dovuto imparare a essere autonomi e per me questa è una conquista dal valore incalcolabile.
Consiglierei a tutte le donne imprenditrici di non cercare di diventare Wonder Woman ma di dedicare tempo e impegno a ottenere ciò che davvero apporta valore alla loro vita. Tutto il resto può essere delegato”.

 

 

 

 

 

 

 

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