A scuola i maschi soffrono più delle femmine?

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Daniele Novara, pedagogista e scrittore, spiega da dove nasce l’idea di scrivere il suo libro “Cambiare la scuola si può”: osservando determinate situazioni e analizzando alcuni documenti, Novara ha rilevato che le certificazioni neuropsichiatriche dei bambini e dei ragazzi presentate a scuola erano maggiori di quelle presentate dalle alunne.

Nella scuola primaria e secondaria di primo livello il dato delle certificazioni presentate, nel periodo osservato da Daniele Novara, da bambini e ragazzi, è stato maggiore del 60%. L’autore si è dunque domandato a cosa fosse attribuibile questo fenomeno, senza tuttavia riuscire a trovare una spiegazione attendibile.

Anche l’andamento scolastico degli studenti risultava dai suoi studi meno brillante di quello delle studentesse, inoltre l’abbandono scolastico nelle secondarie di secondo livello appariva più incisivo proprio da parte dei maschi rispetto alle femmine.

Anche il rendimento delle ragazze è decisamente migliore di quello dei ragazzi nei licei, negli istituti professionali e tecnici e i voti più alti all’esame di maturità sono conseguiti in maniera più frequente dalle ragazze rispetto ai loro compagni.

La conclusione che ha convinto maggiormente il pedagogo è che questo dato di fatto sia frutto della ‘femminilizzazione’ del comparto professionale della scuola registrato negli ultimi 30 anni, pur riconoscendo che non esistono ricerche specifiche che possano avvalorare la sua tesi. In parole povere, Novara sostiene che l’aumento delle insegnanti donna condizioni in maniera del tutto involontaria ma molto profonda lo svolgimento delle attività scolastiche.

Novara conclude le sue riflessioni affermando che la scuola stia diventando sempre più inospitale per i maschi, probabilmente come risposta del mondo femminile alla marginale presenza delle donne nei ruoli chiave della società.

 

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