Gli invalsi “bocciano” le scuole del Sud

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Dall’ultima pubblicazione dell’Invalsi, relativi al 2017/2018, le competenze in Italiano e Matematica degli alunni italiani rivelano una profonda lacuna nell’insegnamento al Sud.

I risultati dimostrerebbero che le differenze sugli apprendimenti tra alunni meridionali e compagni settentrionali permarrebbero anche se non si tenessero in debita considerazione le situazioni di povertà e di deprivazione di molte regioni del sud.
“L’efficacia può essere misurata in termini assoluti o in termini relativi – spiegano gli esperti dell’istituto nazionale di valutazione – e, di conseguenza, la comparazione dell’efficacia delle scuole può essere fatta basandosi sui loro risultati assoluti oppure sui loro risultati netti, depurati, cioè, dal peso dei fattori estranei all’azione educativa che hanno un’influenza sull’apprendimento”.

Sui risultati raggiunti nelle prove incidono infatti diverse variabili: la famiglia di provenienza, l’eventuale origine immigrata, il genere, e le competenze possedute in Italiano e in Matematica all’ingresso nella scuola superiore.

Queste sono tutte variabili che sfuggono al controllo delle scuole ma che sono state “scartate” dalla valutazione degli esperti, che con l’indice del “Valore Aggiunto” hanno separato l’effetto della scuola sull’apprendimento dei suoi alunni dall’influsso di tutte quelle circostanze esterne. E questi risultati hanno mostrato scarsa preparazione degli alunni del Sud e quindi hanno bocciato a gran voce i docenti meridionali.

L’invalsi ha classificato le scuole in cinque diversi livelli: le scuole con valore aggiunto significativamente positivo, quelle con valore leggermente positivo, le scuole con valore aggiunto nullo e due livelli negativi: leggermente e significativamente negativo.

Le percentuali parlano di una vittoria schiacciante del nord, che raggiunge il 18%-20% di scuole con Valore Aggiunto positivo e solo un 4% con azione didattica poco efficace. Al sud i valori si ribaltano: nel 20%-25% di scuole gli studenti sono in una situazione di arretratezza rispetto al loro arrivo in istituto. La situazione peggiora drasticamente nel profondo sud e nelle isole maggiori: solo un 6% di scuole con Valore Aggiunto positivo e ben un 33% con Valore Aggiunto negativo.

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