Il mondo si tinge di blu nella Giornata mondiale sull’autismo

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Il 2 aprile 2019 il mondo si è tinto di blu per sottolineare l’importanza della consapevolezza su un tema delicato come l’autismo. La Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo è stata decisa nel 2008 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e in questi anni la sensibilità generale è sicuramente aumentata ma sono ancora molti i passi da fare per migliorare la qualità della vita di chi soffre di autismo. Ancora oggi queste persone e i loro familiari sono vittime di discriminazioni ed isolamento in molti settori della vita quotidiana, dal lavoro alle relazioni pubbliche.

L’autismo è un disturbo del neuro-sviluppo che compromette le aree sociali e della comunicazione, spesso causando comportamenti ripetitivi e movimenti stereotipati.

Le statistiche del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli USA indicano tre milioni di persone sono affette dal disturbo autistico negli USA e circa 60 milioni nel mondo. In Italia sono circa 600mila. Solo una parte dei casi è diagnosticato, il resto rimane sommerso. L’autismo è una “disabilità invisibile”, che ci impedisce di comprendere a fondo quali e quante barriere affrontano tali persone per comunicare e vivere ogni giorno.

Nella Giornata mondiale, presso la sede centrale dell’ONU a New York, si è parlato soprattutto dell’utilizzo delle tecnologie di assistenza alle persone con autismo come strumento per rimuovere le barriere alla loro piena partecipazione sociale, economica e politica nella società e per promuovere l’uguaglianza, l’equità e l’inclusione.
Esistono infatti ancora notevoli ostacoli all’uso delle tecnologie di assistenza, per via dei costi elevati o mancanza di disponibilità e formazione sul loro uso.

In Italia l’Anffas si impegna a dedicare a questo tema iniziative ed approfondimenti e in occasione di questa giornata la Fondazione Policlinico Tor Vergata ha organizzato una giornata “Autism Friendly”: l’ospedale si è colorato di blu e dalle 10 del mattino ha coinvolto i ragazzi autistici della struttura in attività ricreative, artistiche e sportive. Al momento non esiste una terapia risolutiva ma gli approcci riabilitativi di tipo comportamentale hanno mostrato un importante beneficio per il miglioramento delle competenze sociali e di autonomia personale.

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