Presidi sotto esame. A giudicare saranno i docenti

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Fa notizia e fa discutere il questionario di valutazione a cui saranno sottoposti i dirigenti d’istituto. A giudicare sarà il personale scolastico, tramite un quizzone dalle domande top secret; il Ministero non vuole una fuga di notizie, ma gli argomenti  si rifanno ad una legge già presente: la legge 107 comma 93 che delinea le aree di valutazione dei presidi.

  1. a) competenze  gestionali  ed   organizzative   finalizzate   al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia  dell’azione  dirigenziale,  in  relazione  agli  obiettivi assegnati nell’incarico triennale;
  2. b) valorizzazione dell’impegno e dei  meriti  professionali  del personale dell’istituto, sotto il profilo individuale e negli  ambiti collegiali;
  3. c) apprezzamento del proprio operato all’interno della comunita’ professionale e sociale;
  4. d) contributo  al  miglioramento  del   successo   formativo   e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi  e  didattici, nell’ambito   dei   sistemi   di   autovalutazione,   valutazione   e rendicontazione sociale;
  5. e) direzione   unitaria   della   scuola,   promozione    della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunita’ scolastica, dei rapporti con il contesto  sociale  e  nella rete di scuole.

Anche questo provvedimento passa dalla BUONA SCUOLA e nessun dirigente potrà sottrarsi. Momentaneamente i risultati dei test non influiranno in maniera significativa sulla valutazione del dirigente, ma in futuro una cattiva reputazione potrebbe avere degli esiti negativi anche sulla retribuzione.

Alla fine di ogni anno scolastico, il dirigente avrà un voto in base agli obiettivi declinati dal MIUR e dagli uffici scolastici regionali. Quattro saranno i livelli: pieno raggiungimento degli obiettivi, avanzato raggiungimento degli obiettivi, buon raggiungimento degli obiettivi e mancato raggiungimento degli obiettivi. I non promossi potrebbero incappare in sanzioni non ottimali, come un trasferimento in ufficio o addirittura il licenziamento.

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