Il “bidello”, amico dei ragazzi

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Molto spesso si sente parlare di collaboratori scolastici ma forse molti non sanno che all’interno di questa generica categoria sono presenti diverse figure e soprattutto diverse mansioni fondamentali e insostituibili. Il collaboratore scolastico, che per i ragazzi rimane sempre lo storico “bidello” ha infatti dei compiti ben precisi di supporto all’attività didattica: il primo fra tutti è quello di sorvegliare e supervisionare gli alunni, che fino all’ultimo anno della scuola superiore sono minorenni e hanno bisogno di vigilanza in qualsiasi situazione, ma anche tutte le altre persone che accedono ai locali dell’istituto. Il collaboratore scolastico è molto spesso anche un filtro per le chiamate che arrivano al centralino della scuola.

Altro compito fondamentale è quello di occuparsi della pulizia: l’igiene in una scuola è un aspetto fondamentale, visto il numero di persone che frequenta i locali, le tempistiche e l’attenzione anche alla salute dei più piccoli. Il collaboratore scolastico deve provvedere a mantenere pulito, in modo regolare, lo stabile, ordinando e disinfettando con estrema cura per rendere l’ambiente adatto al suo uso e in nessun modo dannoso.

L’impegno più importante è però quello di sostegno ai disabili: molti non lo sanno, ma il collaboratore scolastico è anche tenuto a fornire aiuto agli alunni diversamente abili: dalla sorveglianza, alla deambulazione, all’ausilio nell’igiene di base, in sinergia con gli insegnanti di sostegno. Un compito molto importante nell’ottica di una sempre maggior integrazione di questi ragazzi nell’ambiente scolastico.

Infine, come dice la sua denominazione, collabora nell’attività didattica, diventando per i docenti una figura sulla quale poter contare i docenti sanno di poter contare: per un aiuto durante una particolare lezione, per vigilare meglio sui ragazzi, ma anche per la comunicazione con la segreteria, con i ragazzi o con altre persone che si trovano all’interno della scuola.

Come si capisce chiaramente da quanto appena detto, questo ruolo è basilare per il funzionamento dell’intero organismo scolastico e per la tutela degli alunni.

Il collaboratore scolastico assolve un ultimo grande impegno, probabilmente il più importante, quello di aiuto ai giovani: nell’ascolto, nell’osservazione e nella mediazione con docenti, famiglie e capo di istituto, ma anche con i compagni, di problematiche che solo loro arrivano a conoscere per il ruolo non giudicante che rivestono e per la complicità che con la loro semplicità sanno attivare.

Tutto questo porta ad una considerazione: che questa categoria venga riconsiderata, che si investa nella loro preparazione, perché no, anche psicologica. Sarebbe costruttivo, nelle scuole, creare liberi momenti di formazione e confronto tra bidelli, insegnanti e alunni.

 

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