Teppisti per noia

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Si sono introdotti nella sede dell’ex istituto paritario “Parini e Alfieri” di Pordenone e hanno imbrattato i muri con scritte blasfeme, messo a soqquadro i corridoi e danneggiato alcuni crocifissi, una statua in gesso raffigurante la Madonna e due quadri. Inoltre hanno rubato, tra le altre cose, computer e proiettori. Per questo motivo 10 minorenni, di cui 4 con meno di 14 anni, sono stati segnalati dalla Polizia di Stato di Pordenone. Agli agenti la Baby gang avrebbe raccontato di aver agito per noia. Gli atti vandalici risalgono a domenica sera. Sul posto, dopo l’allarme dato da un cittadino, gli agenti “Volanti”. Tra lunedì e oggi le indagini, condotte anche dalla Polizia Scientifica, hanno permesso di identificare dieci ragazzi, che sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste per furto, danneggiamento e invasione di terreni o edifici. Tutti i minorenni, che frequentano scuole primarie e secondarie della zona, sono stati riaffidati ai genitori.

Il caso di Pordenone non è purtroppo un caso isolato: quasi ogni giorno si registrano episodi di violenza e di aggressività di gruppo da parte dei minori. I mezzi di informazione sono costretti a dare sempre più spazio alle notizie sulle baby-gang: oltre all’episodio di qualche giorno fa, Pescara quattro componenti di una vera e propria banda in erba (due diciassettenni, un sedicenne e un quattordicenne) hanno terrorizzato i ragazzini di un’intera scuola media.

Una ricerca condotta dal Telefono Azzurro del 2004, dal nome “Il fenomeno del bullismo. Conoscerlo e prevenirlo” sottolinea che la provenienza socioculturale dei ragazzi appartenenti alle baby-gang non necessariamente è il frutto di realtà familiari e sociali devianti o disagiate. Anche se queste ultime ne costituiscono la maggioranza, i baby-criminali non vengono solo da famiglie povere, né abitano soltanto nelle periferie degradate delle città, ci sono stati infatti casi di giovani prepotenti che provenivano anche da famiglie benestanti o medio-borghesi.

Dietro queste situazioni si nasconde un disagio diffuso che si manifesta in comportamenti antisociali. Un disagio che a volte nasce nell’ambiente familiare. La loro è un’ inconscia richiesta d’aiuto che spesso rimane inascoltata. Oggi crescere è un’impresa complicata, soprattutto in una società dove sempre più spesso i ragazzi sono lasciati da soli davanti alla tv, educati dal commercio e dalla pubblicità o dal gioco o abito all’ultima moda.

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