Il business delle lezioni private

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L’argomento delle lezioni private per recuperare debiti formativi è da molti anni ormai motivo di accese discussioni, perché è un mercato che raggiunge cifre elevate e molto spesso prevede guadagni in nero. È un mercato che si intensifica maggiormente al termine degli anni scolastici, quando gli studenti si ritrovano ad essere rimandati a settembre in alcune materie, ma che esiste durante tutto il periodo di scuola.

Le dinamiche di questo fenomeno vengono illustrate e analizzate dal Corriere.it che parla di “più di un milione di studenti coinvolti, un mercato stimato in 800 milioni di euro, un costo medio per le famiglie di 1620 euro all’anno, e un enorme voragine per il fisco se, come certifica una ricerca della Fondazione Einaudi, il 90% delle prestazioni viene effettuato a nero.”

Infatti almeno un quinto degli studenti di una scuola secondaria di secondo grado presenta delle insufficienze in una o più materie, e si trova ad avere bisogno di un supporto nello studio.

Il maggior numero di alunni con insufficienze si è registrato presso gli istituti tecnici (26,1%) e professionali (24%). Le percentuali più basse, invece, sono state riscontrate nei licei (19,1%).

Le difficoltà maggiori degli studenti riguardano l’italiano, relativamente al quale è stato rilevato il maggior numero di insufficienze, seguito dalla lingua straniera. Nemmeno la riforma della Buona Scuola ha pensato a questo problema e a come risolverlo.

Un’opzione possibile è quella di inserire a scuola dei docenti di potenziamento, soprattutto sulle discipline in cui i ragazzi presentano maggiori carenze. Al momento però i fondi ministeriali destinati ai tradizionali corsi di recupero sono insufficienti per sperare che questi possano diventare una soluzione definitiva.

 

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