Maturità: cosa potrà contenere il “bustone” del colloquio orale?

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Con l’OM n. 2015/2019 il Ministero dell’Istruzione ha fornito indicazioni più pratiche per la predisposizione dei materiali da inserire nelle buste da sottoporre ai candidati durante il colloquio dell’esame di Maturità.

Il colloquio sarà formato da tre parti, la prima vedrà proprio la discussione sull’argomento proposto dal “bustone”, durante la quale il candidato dovrà dimostrare la sua capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera. Poi ci sarà lo spazio dedicato alla relazione sull’alternanza scuola-lavoro svolta e infine quello dedicato al tema “Cittadinanza e Costituzione”.

Nel preparare il materiale le Commissioni d’esame dovranno tenere conto del percorso didattico svolto, facendo riferimento al documento del 15 maggio e cercare di rendere omogenee le tipologie e i livelli di difficoltà delle varie buste.

Il materiale comprenderà: testi, quindi brani in prosa o poesie, sia in lingua italiana che straniera; documenti, quali giornali, riviste, foto di monumenti, grafici e tabelle; problemi, ossia situazioni problematiche inerenti all’indirizzo che il candidato dovrà risolvere, in modo quanto più pratico e professionale. Le buste non potranno assolutamente contenere domande mirate o una serie di domande.

In questa prima parte, suggerisce il Miur, il candidato dovrà trovarsi davanti ad una situazione “non nota”, anche se collegata al suo programma scolastico. L’argomento dovrà essere stimolante e di facile comprensione, per dare il via ad una vera e propria discussione multidisciplinare. I commissari delle discipline che non troveranno un diretto collegamento si inseriranno con argomenti diversi da loro scelti.

Il colloquio dovrà durare dai 50 ai 60 minuti, che è ritenuto dal Miur il tempo idoneo per una buona interrogazione.  

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