Quando l’alternanza scuola lavoro è sfruttamento

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Doveva essere un Primo Maggio di lavoro per alcuni studenti napoletani. Nonostante la data celebri proprio la festa dei lavoratori, gli studenti di una quarta della scuola di piazza Carlo III a Napoli avrebbero dovuto lavorare come guide turistiche nell’edificio monumentale di Pio Monte della Misericordia, dalle 9 alle 17, per il progetto di alternanza scuola-lavoro. Se si fossero opposti, sarebbero state loro revocate le ore di alternanza già accumulate, compromettendo così la loro carriera scolastica e la loro futura ammissione all’esame di maturità.  I ragazzi non si sono piegati al volere della scuola e hanno denunciato il fatto all’Unione degli Studenti. Inoltre hanno diffuso la notizia con video sul web e con proteste davanti all’ente, ottenendo così un forte appoggio da parte dell’opinione pubblica e soprattutto da parte degli studenti di altre scuole. Così dalla Sovraintendenza è arrivata la decisione di cancellare la giornata del primo maggio dal programma dei ragazzi, proprio per evitare di dare adito ad ulteriori fraintendimenti. L’ente non si prende nessuna responsabilità e scarica tutte le colpe sulla scuola, sul suo preside e sui professori responsabili del progetto.

Sabato 28 aprile, in solidarietà ai ragazzi minacciati, studenti di altre tre scuole napoletane hanno protestato davanti al Pio Monte della Misericordia.

Dopo questo caso è stato attivato uno sportello nazionale S.O.S. dell’Unione degli studenti per eventuali segnalazioni di sfruttamento in alternanza.

Spiega Francesca Picci, coordinatrice nazionale Uds: “E’ inammissibile che le pause didattiche vengano riempite da ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro, negando agli studenti dei dignitosi tempi di vita, ed ancora più grave è il fatto che si mandino a lavorare gli studenti durante una giornata in cui si ricorda la lotta per la riduzione della giornata lavorativa e in cui si denuncia lo sfruttamento sui luoghi di lavoro. Quello di Napoli è stato solo un esempio che rimarca la necessità di denunciare casi simili nelle scuole per liberarci dallo sfruttamento: per questo è attivo lo sportello S.O.S Alternanza-Primo Maggio che raccoglie segnalazioni da Nord a Sud del Paese, per astenerci dalle attività lavorative e per denunciare il furto del nostro tempo libero”.

 

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