Leggere ad alta voce fa bene a tutti, grandi e piccoli

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Leggere fa bene, questo si sa, leggere ai bambini e ad alta voce ancora di più. Il suo valore è doppio, arricchisce il piccolo e anche l’adulto.

Il racconto ad alta voce ha infatti un potere fortissimo nel regolare i rapporti tra adulto e bambino: mentre l’adulto legge ad alta voce entra in contatto con la parte di sé più “fanciullina” spesso trascurata, mentre il bambino in ascolto impara nuovi termini, allarga le sue conoscenze e sviluppa soprattutto fantasia e immaginazione.

Inoltre ascoltare una fiaba raccontata ad alta voce sviluppa nel bambino la sua capacità di rimanere concentrato per un periodo medio-lungo e attento a ciò che gli viene descritto. Questa fase può essere potenziata facendo vedere le immagini presenti sul libro che stiamo raccontando, così che il piccolo possa fare un’associazione costruttiva tra figure e suoni.

La tecnica della lettura ad alta voce è utilizzata sempre più spesso già dall’asilo nido, ma funziona ancora di più se è accompagnata da dei momenti a casa, prima di andare a dormire la sera ma anche durante il giorno. L’adulto deve leggere creando un legame empatico con la storia: il tono di voce dovrà modularsi a seconda delle scene raccontate, più forte per i momenti di suspence o azione, più dolce in quelli più descrittivi. Al bambino piacerà tantissimo un racconto fatto di colpi di scena e spaventi!

Il piacere della lettura si tramanda anche attraverso piccoli rituali, il bambino deve trovare familiarità con il libro fin da molto piccolo, anche toccandolo fisicamente, sfogliando le sue pagine, riconoscendone gli odori.

Dal punto di vista psicopedagogico è importante che arrivi al piccolo il messaggio che i libri vanno trattati con cura, riposti sulla loro mensola o cesta quando si è finito di usarli: svilupperà in lui l’idea, reale, che si tratti di qualcosa di unico e prezioso e come tale, custodito con attenzione.

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