L’inserimento all’asilo, come affrontarlo nel migliore dei modi

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L’inserimento a scuola per molti bambini avviene in modo naturale e senza scossoni, ma non per tutti è così: molti infatti lo vivono come un vero e proprio trauma e questo si ripercuote ovviamente anche sui genitori, che si trovano impotenti davanti al problema.

Innanzitutto bisognerebbe capire perchè per alcuni bambini questo passaggio diventa così doloroso: gli esperti di psicologia e pedagogia rassicurano sul fatto che sia assolutamente normale che il bambino pianga le prime volte in cui viene staccato contro la sua volontà dalla mamma, è indice di attaccamento alla figura genitoriale.

Cosa deve fare il genitore davanti a questa situazione? Sicuramente mantenere la calma e non perdere di vista l’obiettivo principale, il benessere del bambino.

Se il piccolo rifiuta proprio di alzarsi dal letto e prepararsi per andare all’asilo? Anche in questo caso la regola è mantenere fermezza e decisione: se si cede anche solo una volta al capriccio, il piccolo si convincerà che piangendo potrà ottenere di stare a casa ogni volta, e da un meccansimo del genere sarà poi difficile uscire. Il genitore per primo deve contenere le paure del bambino, deve mosrarsi sempre forte, mai debole o vulnerabile.

Un metodo che può aiutare nel convincere il bambino ad andare a scuola è scegliere con lui uno dei suoi giochi di casa preferiti che potrà portare con sé. Quel’oggetto tanto amato farà un po’ da collegamento tra il mondo sicuro e conosciuto del bambino, la sua casa, e il nuovo ambiente che andrà ad affrontare.

Una volta a scuola, bisogna saper gestire con la giusta dose di dolcezza anche i momenti più bui: durante la fase acuta della crisi la mamma potrà prendere il bambino in braccio, calmarlo attraverso l’holding, un abbraccio contenitivo che ha proprio la funzione di trasmettere serenità al piccolo. Bisogna mostrare calma e fermezza anche davanti alle scene più incontrollate. Fondamentale è anche la collaborazione con le insegnanti: il loro ruolo di educatrici sarà un aiuto indispensabile per accompagnare il bambino durante questo distacco, che di solito si completa serenamente dopo una settimana e si assesta definitivamente dopo due.

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