I libri “acchiappabimbi” per invogliare i piccoli alla lettura

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Spesso, quando i bambini raggiungono l’età scolare, mamma e papà cominciano a fare pressioni affinché diventino degli accaniti lettori. I più tenaci sono i genitori dei bimbi che, da piccoli, amavano farsi leggere le favole e che, adesso che potrebbero farlo da soli, non ne vogliono proprio sapere di avvicinarsi ad un libro.

La domanda ricorrente è dunque: “Ma perché non vuoi leggere? Da piccolo ti piacevano così tanto le storie!”

Sicuramente in molti si ritrovano in questa descrizione, soprattutto i genitori “lettori”, che proprio non si capacitano di non aver trasmesso la loro grande passione al figlio.

In realtà, lettori si nasce ma non è una questione di geni ereditati. E soprattutto la lettura non va mai imposta, ma deve essere un piacere che parte da dentro.

Tuttavia esistono alcuni trucchetti che possono essere utilizzati per attirare l’attenzione del bambino e farlo familiarizzare con i libri.

Non trascuriamo mai la buona abitudine di leggere fiabe interessanti e divertenti davanti a lui: forse all’inizio ci ignorerà, poi si fermerà ad ascoltarci e non è escluso che un giorno possa decidere di continuare la lettura della storia per conto proprio.

Possiamo poi avvalerci di alcuni libri speciali”, per esempio quelli senza parole: qui la storia viene raccontata esclusivamente attraverso le immagini e la fatica della lettura è totalmente cancellata. Sono adatti per far prendere confidenza con il mondo dei libri, trasmettere il piacere di sfogliare le loro pagine, senza per questo l’obbligo di dover necessariamente leggere ma solo il gusto di divertirsi con una bella storia.

Altra mossa efficace è quella di scegliere libri che raccontino una storia attraverso dialoghi tra più personaggi: le parti di uno e dell’altro saranno ben segnalate e mamma e figlio potranno divertirsi a recitare la propria parte a turno. Il bambino scoprirà il piacere della lettura ad alta voce, s’impegnerà a dare il giusto ritmo e la giusta intonazione alle sue battute e sarà protagonista in prima persona della narrazione.

Infine, non forziamo e lasciamo che il bambino scelga quando (e se) diventare un lettore.

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