Asilo nel bosco: il nuovo modello di scuola è arrivato anche in Italia

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In Europa prende il nome di “Asilo nel bosco”, e nei Paesi scandinavi è già una realtà consolidata da molti anni, nel mondo è conosciuto con il nome più generico di Outdoor Education, assumendo nomi diversi in base al luogo nel quale si svolge (Asilo nel mare, Asilo nella fattoria, Asilo nel parco…).

In Italia i primi ad aver pensato ad un asilo nel bosco sono una coppia di genitori di Ostia che nel 2013 hanno deciso di proporre un modello educativo che rompesse gli schemi troppo stretti della scuola tradizionale e restituisse al bambino un rapporto più diretto con la natura. In pochi anni la loro idea si è diffusa in tutta Italia, vedendo la nascita di Asili nel bosco dal Piemonte alla Sicilia.

Questo metodo didattico si basa sull’idea che il rapporto profondo con la natura stimoli un processo cognitivo che non ha paragoni con le attività per bambini pensate dagli adulti, in ambienti controllati e con orari stabiliti. Per questa ragione il tempo è interamente trascorso all’esterno, salvo rare eccezioni, con il buono e il cattivo tempo: i bambini, a differenza degli adulti, se correttamente vestiti, non temono la pioggia e il freddo. Questa è la grande novità, non esiste un vero e proprio edificio scolastico, ma talvolta un capanno o un piccolo casolare dove ripararsi se proprio necessario. Così i piccoli imparano fin da subito a giocare con gli elementi naturali e non con i giochi di plastica, a conoscere i ritmi del bosco, le ore di luce e di buio, gli odori, gli animali e le piante.

Ispirandosi agli asili nel bosco, molte scuole tradizionali hanno inserito all’interno delle loro programmazioni più ore all’aria aperta. E lo scopo di questa rete di scuole speciali è proprio questo: trasmettere il concetto che la didattica all’aperto ha solo aspetti positivi e non è mai dannosa per i bambini. Anche se delle realtà così “estremizzate” sono difficili da sviluppare in città grandi e molto urbanizzate, possono comunque essere un forte stimolo per le scuole tradizionali per rivedere i metodi educativi e soprattutto dare al rapporto con la natura il giusto ruolo all’interno del processo di crescita del bambino.

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