L’Istituto agrario: una scuola da valorizzare

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Il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, ha evidenziato che al di fuori del nostro Paese l’agricoltura è molto più evoluta, e pertanto “è necessario formare operatori di settore qualificati che siano all’altezza della sfida che si vuole portare avanti”.

Cresce infatti fra gli studenti che si rivolgono agli istituti agrari la domanda di livelli più elevati di professionalità, con particolare riguardo a figure di alta specializzazione, legate non soltanto alla produzione, ma anche alla commercializzazione dei prodotti, sia in ambito locale o azionale, sia in ambito internazionale. È necessario quindi pensare ad una riprogettazione dei percorsi scolastici, alla luce delle recenti innovazioni che stanno coinvolgendo il mondo dell’agro-alimentare, partendo da quelle discipline che sono state eliminate in passato dal curriculum, come la meccanica agraria, la fitopatologia, l’entomologia, la chimica enologica, la botanica ecc., fino a inserire discipline legate a queste nuove professionalità. Sicuramente l’alternanza scuola lavoro costituisce un formidabile strumento di apprendimento e aggiornamento delle tecniche moderne, sia produttive che di commercializzazione. La possibilità di un aggiornamento dei percorsi scolastici degli Istituti agrari, è dettata proprio dall’esigenza di adeguare le competenze dei giovani di tali istituti alle esigenze tecnologiche, culturali e ambientali sentite ormai a livello internazionale, dovute anche alla globalizzazione dei mercati e all’integrazione di diverse culture e popolazioni, comprese quelle che sono state interessate da fenomeni immigratori. Inoltre, è fondamentale che le aziende annesse alle scuole possano disporre di macchine agricole sicure ed omologate e non antiquate, dotate dei più moderni sistemi di sicurezza

 

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